Tanta folla nel centro di Roma per il Gay Pride, giunto al suo ventesimo anniversario. Sfilata arcobaleno per le strade della Capitale e a partecipare quest’anno anche il sindaco Ignazio Marino, che annuncia: “Subito dopo il voto sul bilancio calendarizzeremo in Consiglio comunale la delibera sulle unioni civili, ma non è sufficiente. Dobbiamo spingere sul Parlamento affinchè l’Italia superi questa vergogna di essere rimasta indietro rispetto al resto dell’Unione Europea. Io sto incalzando la politica italiana da molti anni. Credo che le mie idee siano molto chiare: l’amore deve fare premio su tutto. Roma deve essere guida orgogliosa della nostra Repubblica”.
“Non ci devono essere diritti speciali per qualcuno – ha continuato Marino – Il valore che unisce tutti gli esseri umani è l’amore che deve fare premio su qualunque altra cosa”. Mentre il Coordinamento ha lanciato un video per ricordare al premier Matteo Renzi “gli impegni presi con la comunità Lgbtqi durante le primarie del Partito Democratico e subito prima di sostituire al governo Enrico Letta”.
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Roma, 7 giugno
9 Giugno 2014 @ 09:55
La presenza del sindaco Ignazio Marino, unitamente alle sue dichiarazioni sui diritti degli omosessuali, e’ una testimonianza importante e significativa delle istituzioni. Occorre leggere in profondità il messaggio del Pride, senza soffermarsi solamente sulle colorate coreografie del corteo o sulle provocazioni dei partecipanti, perché sarebbe una chiave di lettura molto superficiale. Duecentomila persone, di ogni età, razza, sesso, ceto sociale, uniti per il riconoscimento dei propri diritti. Su tutti quello più importante: il rispetto. Senza differenze.
Marco Tosarello – Giornalista Roma