Attimi di paura alla scuola elementare Mozart dell’Infernetto. Una finestra si è staccata ed ha ferito alla fronte ed ha ferito un bambino di quarta elementare, che se l’è cavata con un trauma cranico e cinque punti di sutura alla testa. Peccato però che da mesi la finestra pericolante era stata segnalata, senza che però l’ufficio tecnico competente intervenisse.
“Non riuscivo a pensare a niente. Avevo il cuore in gola. Poi nel corridoio ho sentito la maestra di Simone che diceva ‘Resta sveglio Simone, guardami, guardami, resta sveglio, non ti addormentare’. E poi li ho visti: lo stringeva tra le braccia e gli tamponava la ferita. È stata bravissima, come sempre sono bravissime queste maestre, eroine che lavorano in condizioni tremende. Non si è fatta prendere dal panico, se non ci fosse stata lei non so come sarebbe potuta andare a finire: mi ha calmata, mi ha aiutata”, il racconto della madre del piccolo Simone, Ilaria, a La Repubblica. Ma l’accusa è forte e arriva dalla mamma di uno dei compagni di Simone: “Si cercava di insabbiare tutto. Come se non fosse successo niente. E allora abbiamo chiamato i carabinieri: solo così, grazie alla loro richiesta, è intervenuto l’ufficio tecnico responsabile della manutenzione, lo stesso ufficio che senza alcun successo contattiamo da mesi. Abbiamo chiesto ai tecnici di verificare anche gli altri problemi dell’edificio. E sa cosa ci hanno risposto? Che non potevano farlo perché erano stati chiamati solo per la finestra”.
Tanti ancora i timori per i genitori riguardo quella scuola: a partire dall’erba alta, fino ad arrivare ai bagni pieni d’acqua e alle piogge che ormai allagano troppo spesso aule e corridoi. Oltre naturalmente alle finestre. sono un grande prato pieno di buche e con l’erba alta “che è un rischio per i bambini: si potrebbero slogare una gamba o peggio”. I bagni che continuamente si riempiono d’acqua. Le aule e i corridoi che si allagano ogni volta che piove: “Con le ultime piogge la scuola ha addirittura chiuso per tre giorni”. Per non parlare delle tante altre finestre – enormi, in alluminio e con doppi vetri, pesantissime – nelle stesse condizioni di quella caduta addosso a Simone. “Ogni giorno ci sono tanti pericoli: pensare che una finestra si stacchi all’improvviso fa venire i brividi – dice ancora Ilaria – Se Simone si fosse trovato poco più indietro forse non sarei neanche qui a parlare. Poteva davvero andare malissimo: mi fa un gran tristezza pensare che le maestre vivano con questo patema tutti i giorni”.
Roma, 2 giugno
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